Un piccolo gesto di grande altruismo, un vitale filo conduttore per annullare ogni distanza e creare un legame speciale, unico ed intensamente emozionante. Ma anche e soprattutto un aiuto concreto per sostenere una bambina senza futuro. Perché una bambina costretta ad andare in sposa ad un uomo molto più grande, a subire violenze quotidiane, a contrarre possibili malattie, non chiede altro che qualcuno che le tenda una mano per donarle la possibilità di cominciare a vivere e costruirsi un futuro migliore.
E’ davvero difficile riassumere in una manciata di parole l’enorme valore del sostegno a distanza, uno strumento di fondamentale importanza per avvicinarsi a chi, fisicamente, è tanto lontano da noi. Popolazioni che devono fare i conti con serie problematiche, strettamente legate a gravi situazioni di povertà, da terribili malattie come l’HIV alle conseguenze delle gravidanze precoci, da situazioni di abuso e violenza fino alla schiavitù. Un mondo che i bambini non dovrebbero conoscere ma all’interno del quale in tanti si ritrovano sin dalla nascita, come in una sorta di bolla che impedisce loro di toccare con mano la spensieratezza dell’infanzia che ogni piccolo dovrebbe avere. Aiutarli a trovare la strada per lasciarsi tutto questo alle spalle è un’urgenza, un obiettivo che il sostegno a distanza può raggiungere, salvando di fatto una vita.
Siete titubanti? Sappiate allora che nel mondo ogni due secondi una bambina si sposa, matrimoni precoci e combinati che di fatto impatteranno negativamente sulla loro crescita con conseguenze irreversibili. Credete sia giusto che una bimba di soli 12 anni venga data in sposa a uomini 50enni? Senza alcuna possibilità di scegliere, di decidere della propria vita e allontanandosi di fatto dai percorsi educativi che solo la formazione scolastica potrà fornirle. Ed ancora, sapete che ogni ora cinque adolescenti muoiono a seguito di gravi conseguenze post parto o di complicazioni sopraggiunte nel corso della gravidanza? Un fenomeno, quello del matrimonio precoce che appare alle famiglie di Paesi come il Nepal, l’India, il Kenya, Il Benin o la Tanzania, come la sola strada per riuscire a sfamare i propri figli. Senza curarsi delle conseguenze, a livello psicologico e fisico, che le spose bambine si ritroveranno ad affrontare, un fardello che, senza un aiuto, le accompagnerà per sempre.
Non possiamo girarci dall’altra parte e fare finta di niente: ecco allora che c’è chi, come WeWorld Onlus, ha scelto il sostegno a distanza come principale strumento di raccolta fondi per sostenere la crescita delle bambine, la loro salute e la loro educazione. Un contributo mensile per riportare il sorriso sui loro volti e ritrovare la speranza nei loro occhi garantendo loro cibo, cure mediche e la possibilità di andare a scuola. Grazie ad un legame che non guarda alle distanze, cambiando di fatto sia la loro che la vostra vita.